Maggio 2016

Ciao a Tutti,

Eccoci a maggio!

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Come sempre spero vi sia piaciuta la foto che avete trovato voltando pagina del calendario. Se questa immagine vi sembra un po’ più classica, avete ragione ma provate a pensare a quanto sia “classica”. Perché a ben guardare l’invenzione più recente che potete trovare in quella fotografia è proprio la fotografia. Si parla di poco più di un secolo e mezzo da quando con le prime lastre fotografiche si è iniziato a rubare pezzi di realtà in giro per il mondo. Se la fotografia fosse nata mille anni prima, la foto che avete davanti potrebbe essere stata scattata mille anni fa. Le pagode sullo sfondo sembrerebbero più nuove ma il contadino con i suoi buoi ed il suo aratro di legno starebbero facendo esattamente la stessa cosa. Grattare la terra quanto basta per poter piantare semi o per togliere le erbacce per poi attendere il magro raccolto.

Girovagando per il Myanmar ci si trova spesso di fronte a scorci simili, isole temporali in cui non si saprebbe dire non solo l’anno ma neppure il secolo in cui ci si trova. Tutto ora sta mutando e queste isole saranno sempre meno, dispiacerà  molto più a chi quel campo lo guarda (come me o come voi) e certo meno al contadino che non lo dovrà più arare a forza di braccia; almeno per i primi tempi. Tecnologia e trattori stanno ormai arrivando in campagna e non ci vorrà molto prima che trasformino non solo il modo in cui la terra viene lavorata ma il concetto stesso di vita agricola, i villaggi e le persone. E’ successo anche in Italia ma più lentamente, in Myanmar il salto temporale rischia di essere traumatico; rendere ricche poche persone e lasciare le altre senza un pezzetto di terra da coltivare. Affrontare le leggi di mercato sapendo usare un aratro di legno non sarà facile…

 

 

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L’immagine che invece vi propongo, per rimarcare il concetto di cambiamento fulmineo in cui si trova il Myanmar, è quella di un mall, un centro commerciale nel centro di Mandalay. Moderno, alla moda, mix di imitazioni occidentali e cinesi, sta diventando parte del cuore pulsante della città. Se chiedete in giro indicazioni per andare in “centro” vi manderanno qui. I monumenti e tutto ciò che è antico sono robaccia per i turisti, se vuoi stare al passo coi tempi devi trascorrere i tuoi pomeriggi tra le scale mobili a chiacchierare ed atteggiarti con i tuoi amici o con la tua famiglia. Non c’è nulla di più moderno…So anche in Italia ci sono parecchi esempi di persone simili, ma qui non ce n’erano e anche questo è un segno dei tempi. E sapete quanto distano le due immagini? Quella del contadino e quella del centro commerciale. Non in termini temporali intendo, in quel caso la distanza sarebbe siderale. Intendo proprio la distanza fisica. Beh sappiate che in bicicletta ci mettereste meno di dieci minuti…

 

Alla prossima

 

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